29 dicembre 2011

#kolaveridi #ko(s)mikbuzz


l'ultima domenica di novembre capita che:
uno - mi viene ceduta (molto imprudentemente secondo me) la password del profilo twitter del blog
e due - precipito in #kolaveridi.
non nego che l'abbinamento di cui sopra abbia causato effetti di un certo rilievo. #perdire: i vicini da quel giorno mi salutano con palpabile riluttanza. ma procediamo con ordine.

mi alzo tardi. in casa l'abituale caos e la sporcizia cronicizzata che atterriscono cenko quasi più di un film hollywoodiano (e con ciò ho detto tutto). pipì caffè nutella pc. leggo svogliatamente le notizie. sbadiglio mi gratto in testa. affondo la fronte nel palmo sinistro. le pupille scorrono sul video senza che questa azione produca ripercussioni di qualche natura sul cervello. penso (parola grossa): madonna da una settimana l'india parla solo di 'sto kolaveridi. **clicco il link al video**. presente il significato dell'espressione assuefazione istantanea? (gli introdotti in twitter scriverebbero #newaddiction). partito l'embolo concentrato di pazzia ecco che

**LuceSole Donati irrompe nel socialnetwork**

cenko starà alitando sulle piastrelle per poi lucidarle con la pelle di daino. io invece mi accingo a terrorizzare i 253 follower conquistati in otto (nove?) mesi. no: la prospettiva di finire sventrata dal resto del **klan** non mi induce a riconsiderare l'opzione di tornarmene a letto a dormire. meglio trascorrere l'intera giornata ad ascoltare #kolaveridi (sììììììììììììììììììììììììììì) e contestualmente ad improvvisare il nostro primo #twitterparty.
bypopulardemand eccone la cronaca:

#diagnosi
il processo degenerativo denominato #kolaveridizzazione è in corso ed è inarrestabile.

#disintossicazione?
unica speranza: inciampare nel cavo di alimentazione del pc e staccarlo dalla presa. oppure: tuffarsi nel barattolo di nutella da 700 grammi e provare a spalmarsela anche nelle orecchie.

#resa
accadimenti inaspettati come #kolaveridi ti fanno apprezzare la vita: le dipendenze in certi frangenti sono cosa buona&giusta.


(#ehm) #StarTrek
domenica 27 novembre 2011 ufficialmente proclamata a livello galattico #kolaveridi-day.
le astronavi della flotta dondolano nello spazio esterno al ritmo di #kolaveridi. i romulani attoniti. ma ecco che vengono contagiati. siglata la pace intergalattica.
@Spock: capitano quale strategia offensiva adottiamo con i borg? @Kirk: bombardiamo le loro frequenze con #kolaveridi. per un borg che incappi in #kolaveridi l'annientamento della flotta e la conquista della galassia si riducono ad obiettivi di secondo rango.
[BREAKING NEWS] i borg resi inoffensivi da #kolaveridi accolgono le alte sfere della flotta con un ormai ben noto dondolio del cranio.
[puntualizzerei che il capitano @Kirk è finalmente riuscito ad addomesticare i borg grazie a **ME** (e a #kolaveridi). ho sempre desiderato trovarmi sulla plancia dell'Enterprise e sussurare a @Kirk un consiglio risolutore in un'occasione di estremo pericolo (voi no?). poi @Kirk mi ripagava con modalità che ritengo superfluo precisare]
ma dov'eravamo rimasti? ah sì: i borg vengono sconfitti con #kolaveridi e @LuceSole è pronta a ricevere la sua ricompensa da @Kirk. oops! ho trascorso la domenica ad ascoltare #kolaveridi e non ho lavato i denti dopo pranzo. @Kirk tesoro ti spiace se rimandiamo? l'episodio termina con @LuceSole nella cabina di @Kirk. i due seduti vicinivicini mangiano nutella col cucchiaio e ascoltano #kolaveridi (dio! quanto ho sognato la cabina di @Kirk!). **TheEnd**

#ko(s)mikbuzz
l'istituto di astrofisica di flagstaff-arizona registra da due settimane anomalie nel moto di rivoluzione dei pianeti e oscillazioni costanti dell'asse. contestualmente l'accademia di studi cosmogonici di vladivostok riscontra impercettibili variazioni nel processo di espansione dell'universo. pare che il moto di allontanamento dei corpi celesti dal centro originario segua ora una traiettoria a zig-zag. l'eminente studioso indiano @PremChopra (nobel per la fisica 1993) rileva che tali anomalie dinamiche seguono una costante spazio-tempo marcata dal ritmo di #kolaveridi.
denunciato massiccio download illegale di #kolaveridi nella galassia NG09. @SanjayGupta CEO di @south_sonymusic ha dichiarato che non sono stati ceduti i diritti di distribuzione in quel settore dello spazio esterno. e che i legali della compagnia hanno sporto denuncia presso l'alta corte galattica.
il portavoce del governo centrale della federazione dei pianeti segnala gravi problemi di ordine pubblico nella colonia delta-4. da 48 ore una tempesta solare di intensità magnetica 7.2 impedisce la connessione a youtube e al video di #kolaveridi. i ribelli minacciano la secessione se il governo centrale non attuerà provvedimenti risolutivi in tempi brevissimi.
la società interplanetaria di neurologia denuncia un incremento dei fenomeni legati all'insonnia fra gli abitanti del sistema solare. pare che il tintinnio provocato dal contatto degli anelli di saturno che da settimane dondolano al ritmo di #kolaveridi ne sia la causa.
avvistate a chennai forme di vita aliena. le misteriose creature sembra siano state attratte in tamil nadu dal ritmo di #kolaveridi.

#mystikbuzz
@Dio (calma. non @BigB. solo il papà di @Gesù) ha ritrovato la vena creativa grazie a #kolaveridi. attualmente è barricato in laboratorio. dalla maniglia pende la tavola donotdisturb4aweek. si attende a breve il lancio del trailer di un nuovo universo.
@Lucifero avrebbe voluto scriverla lui #kolaveridi (soup song flop song eccetera).
testi apocrifi sosterrebbero che Adamo&Eva barattarono l'eden con un cd rigorosamente pirata di #kolaveridi.
è tutto un frullare d'ali in paradiso. cherubini&arcangeli in un vorticare di piume svolacchiano giulivi al ritmo di #kolaveridi.
anche gli inferi brulicano di attività. sotto gli occhi sbalorditi dei dannati code zoccoli e forconi volteggiano&scalpicciano al ritmo di #kolaveridi.
[arduo ripristinare l'ordine nell'universo fisico&metafisico post-#kolaveridi]

#allucinazionisparse
è un fatto scientificamente dimostrato da un laboratorio di biochimica di chennai: #kolaveridi centuplica la produzione di endorfine.
@MarioMonti dopo l'ascolto di #kolaveridi ha sottolineato la ferma intenzione del governo di uscire dall'eurozona ed entrare nella rupia.

#conclusioni
segnalerei le conseguenze causate da una massiccia esposizione a #kolaveridi:
uno - allarmante drastica diminuzione della densità neuronale nella scatola cranica
e due - rapida insorgenza di una forma acuta di idiozia accompagnata da appagante beatitudine.
non ho riscontrato cambiamenti sociotopografici significativi allo stadera malgrado il bombardamento di quest'oggi di #kolaveridi. (vabenevabene) (tecnicamente non abito allo stadera) (eccheppalle).

eLLeSSeDì

12 luglio 2011

APPUNTI: CAPITOLO QUARTO - LOS ANGELES

All'aeroporto di Los Angeles c'è una macchina che li aspetta.

- "... insomma le location saranno strepitose, voglio qualcosa di esclusivo, di mai visto"
- "Hai pensato a Big Sur?"
A Karan sfugge un sospiro, sa che è stata Naima a far conoscere la costa occidentale a Rahul.
- "E' una buona idea. Mi piacerebbe anche una item song a Disneyland.
Che ne diresti di Katrina vestita da Minnie?"
- "Perchè no? Sarà divertente, come quella volta che l'abbiamo mandata in scena con un pitone intorno ai fianchi"
- "Tra un ciak e l'altro continuava a urlare"
- "Al pubblico è piaciuto moltissimo"
Karan sta ancora ridendo quando si ricorda di aggiungere:
- "Aaah Katrina in questo momento è in camera tua. Voleva farti una sorpresa. Le ho detto di lasciare stare ma era eccitatissima che ci fossi anche tu. Credo abbia organizzato qualcosa di"
- "Irritante?
Levamela di torno"
- "Non sarà contenta. E' così capricciosa"
- "Levamela di torno"
Rahul non sorride più. E' stato a letto con lei, quando?, in un'altra vita, ma ancora gli sta appiccicata come un chewing-gum. Non ha nessuna voglia di vederla.
Karan è al telefono:
- "Tesoro, hai un'intervista a Beverly Hills tra un'ora... sì che ti avevo avvisata, è per la copertina di Vogue... sarai splendida, ci penseranno loro... non fare tardi. Chiama subito l'autista, lui ha l'indirizzo esatto"
Si volta verso Rahul:
- "Quando capirà che non c'è nessuna intervista diventerà una furia. Forse, se saremo fortunati, deciderà di farsi fare una pulizia del viso e si dimenticherà del perchè l'ho mandata lì."

Sul letto ci sono delle mutandine nere e un biglietto: "La mia camera è la numero 804. Kat".
Rahul butta tutto nel cestino del bagno. La sua suite è al decimo piano. Perfetto.
Si toglie giacca, camicia e pantaloni. La vista è fantastica.
Si vede l'oceano.
Si china per aprire il frigo bar e rimane fermo così per un istante, le clavicole illuminate dalla luce. Gli piace il freddo che sente sul viso.
Poi si versa un bicchiere di Arneis importato dall'Italia.
Beve appoggiato alla testiera, in boxer, le gambe stese e le caviglie incrociate sopra un cuscino.

Ha conosciuto Naima poco prima che lei diventasse la star che è oggi. La prima volta l'aveva vista su un cartellone pubblicitario. Era insieme ad altri modelli, tutti in costume da bagno con un cono in mano. Tutti con gli occhi sul gelato, l'espressione di chi non ha mai mangiato niente di così delizioso. Lei guardava in macchina, un po' di sbieco ma abbastanza intensamente da confonderti.
Aveva chiesto a Karan di chiamare l'agenzia di quella ragazza per un casting. C'era sempre bisogno di comparse per i loro film, anche di occidentali.
Lei si era presentata in jeans scarpe altissime e un maglione. Era bellissima. Esile come un uccellino.
Si era avvicinata al loro tavolo per porgere il book, incespicando lievemente. Poi aveva cominciato atona:
- "Mi chiamo Naima Shelenko, sono alta 1 metro e 74 centimetri, misure"
- "Sai ballare?"
- "No"
Sembrava non le importasse ma si mordicchiava il labbro inferiore.
- "Dovrai sorridere e muoverti a tempo di musica. Pensi di farcela?"
- "Si"
Contrariata ma solo per un attimo.
- "Ti chiamiamo noi."
Rahul l'aveva fissata per tutto il tempo, mentre lei non lo aveva neanche visto. Non aveva guardato nessuno.

Vuotata metà bottiglia, Rahul si alza, toglie i boxer, e si avvia verso la doccia canticchiando il tema di Mass Effect.

29 giugno 2011

i sogni erotici di **LSD**


allora: immaginiamo la scena. pulizie in solaio.
il look tutto da copiare di LuceSole Donati: calzoni sformati ciabatte vecchie. struccata spettinata non troppo profumata. depilata? AH AH AH AH! neanche a parlarne: sulle gambe peli come tronchi d'albero.
spalanco la porta della soffitta e mi ritrovo
**sciarùk**
abbigliato in quel modo. con quello sguardo. appoggiato alla spalliera di una poltrona sdrucita. molto amantediladychatterley (non so se mi spiego). tutt'intorno ributtante sudiciume. ragnatele. un raggio di sole s'incunea dall'abbaino e con un calcolo astronomico preciso preciso illumina - tohguarda - proprio il re.

intanto mi cade di mano l'aspirapolvere. su un piede. incurante del dolore (è l'infarto in agguato di cui dovrei preoccuparmi n'est-ce pas?), conficco gli occhi nella carne del re. scansione completa nordsud. fuori&dentro. gli azzanno anche le spirali del dna. mio tutto.
poi: sarà mica ora di passare all'azione? gli strappo prima la canotta o i jeans?
(ehm)
(buona la seconda)
scatto verso la meta. inciampo nell'aspirapolvere. sbatacchio per terra sollevando un nuvolone. slogatura di una caviglia. frattura del naso. sangue a fiotti.
**Un Male Porco**
mi beccherò il tetano? tossisco. non riesco nemmeno a respirare (figuriamoci a stuprare).
sciarùk mio - che è un gentiluomo - si sfila la canotta (ah però) per tamponare l'emorragia. e chiama premuroso un'ambulanza.

** THE END**

(com'è che i miei sogni porno finiscono tutti cosìì??)

eLLeSSeDì

17 maggio 2011

APPUNTI: CAPITOLO TERZO - JACK

Jack è carponi sul pavimento di casa, la mano allungata sotto il divano, l’espressione concentrata per lo sforzo. Sta cercando di recuperare la mentina che gli è caduta, l’ultima della scatola. Ancora qualche millimetro e potrà toccarla con la punta delle dita.

- Che cosa stai facendo zio Jack?

- Zoe, tesoro, hai finito i compiti?

Jack afferra la mentina e se la mette in bocca. Si alza.
Sua nipote ha in mano la videocamera dalla quale non si separa mai.

- Oggi è domenica, zio, posso fare quello che voglio.

- Beh non starmi tra i piedi, ho da fare.

Di solito Jack non era così brusco con Zoe.
Le cose non erano andate come aveva previsto. Tutta colpa di quella puttana di Naima.
Deve stare calmo, non è certo il caso di allarmarsi. Presto avrebbe rimediato.
Si avvicina a Zoe e le dà un buffetto sulla guancia.

- Sto per uscire, pulcino. Quando torno mi fai vedere le riprese?

Zoe sorride.

- Sì!

Risponde entusiasta.

Jack ha deciso di camminare un po', senza una meta precisa. Ha bisogno di pensare.

Forse potrebbe andare da quel grassone di Brad e prenderlo a calci nel culo. Lo avrebbe senz’altro aiutato a rilassarsi. Mancavano ancora due giorni alla scadenza ma quel coglione non aveva di certo trovato i soldi che doveva.

Pestare qualche poveraccio per riscuotere debiti ed incassare gli interessi o fare piccole consegne di droga, o di qualsiasi altra cosa si trattasse, non gli importava, rendeva bene.
Non aveva mai fatto parte di alcuna banda, nessuna organizzazione, veniva chiamato quando c’era bisogno di lui. Si era limitato ad eseguire gli ordini, a portare a termine la sua parte secondo gli accordi. Ogni volta era libero di accettare, guadagnare un extra, oppure rifiutare.
A Jack era sempre andata bene così e le persone per cui lavorava non erano interessate ad averlo a lungo tra i piedi.
Aveva più volte dimostrato di essere pigro, meschino, inaffidabile, subdolo, violento fino al sadismo.
Tutti sapevano delle sue avventure.
A vent’anni si era dedicato ai furti negli appartamenti. Forzava la porta o una finestra e portava via quello che trovava: impianti stereo, tv, soldi. Un lavoro facile.
Se capitava che il proprietario tornasse prima che lui avesse finito era divertimento in più.
Una volta ne aveva pestato uno con il lettore dvd che teneva tra le braccia. Jack aveva continuato a picchiare e picchiare fino a che le mani strette a reggere l’apparecchio non avevano cominciato a fargli male. Poi aveva mollato lì il lettore pieno di sangue.

Adesso sta pensando che per quanto gli piaccia tirare pugni contro qualcuno che indifeso e spaventato lo preghi di smettere, si sente di poter avere di più.
Non è più così giovane, in fondo.
Gli è capitata una buona occasione. Un colpo di fortuna al momento giusto.

09 maggio 2011

APPUNTI: CAPITOLO SECONDO - NAIMA


Naima è legata a testa in giù a circa 50 metri da terra.
Appesa all'interno della galleria Vittorio Emanuele II a Milano, è avvolta da una preziosa e leggera garza di seta bianca drappeggiata sulle spalle a formare delle ali d'angelo. Guarda verso l'obiettivo. E' impegnata a mantenere una posa aggraziata. I muscoli sono tesi ma lo sforzo non deve trasparire.
Quello che vogliono da lei è leggerezza, eleganza, purezza e naturalmente il lusso.
L'idea di un privilegio per pochi.
Da tempo ha imparato quanto è facile fare in modo che tutti si dimentichino di quello che indossa: il prodotto esclusivo è lei.
Per questo motivo è la modella più desiderata. Il volto delle campagne pubblicitarie più raffinate. Per questo può scegliere con chi lavorare, quando e dove.
Oggi è a Milano.
Anni prima aveva spezzato il cuore di sua madre partendo dalla sua città natale, Ekaterinburg, diretta negli Stati Uniti.
Era arrivata a New York armata del suo giovane, bellissimo viso e di molta determinazione. Un’aspirante modella affamata di successo. Una delle tante.

continua...

08 maggio 2011

APPUNTI: CAPITOLO PRIMO - RAHUL

SOGNI

Ciò che chiamiamo disperazione spesso non è altro che la dolorosa avidità d'una speranza non esaudita.
George Eliot.

Quando si è sperimentato l’attimo perfetto e si ottiene l’inimmaginabile, quello che si scopre e che se ne vorrebbe ancora. E ancora.

APPUNTI DI UN FILM IMPOSSIBILE: CAPITOLO PRIMO - RAHUL

Mumbai.
Al terzo piano di una grande casa sul mare, circondata da alte mura, con guardie armate all'ingresso e vetri oscurati, Rahul è seduto su un divano di pelle nera. Indossa pantaloni aderenti, una canottiera e, anche se la stanza è in penombra, occhiali da sole.
Con i piedi allungati sul tavolino davanti a sè, sta giocando ad Arkham Asylum.
Batman corre lungo i corridoi del manicomio criminale in cerca di Joker.
La moglie di Rahul, Uragi, è in piedi sulla porta, strizzata in una tuta leopardata che aderisce al suo corpo senza clemenza. Calza sandali di vernice molto alti.
Rahul non la vede finchè lei non dice: "Stasera sono ospite in quella trasmissione che intervista le compagne degli uomini più importanti della città, ti ricordi?". Lui non risponde ma lei continua: "Mi chiederanno di quando ci siamo conosciuti e di come mi hai corteggiata. Dovrò raccontarlo ancora ma almeno potrò parlare della linea di borse che ho disegnato. Tra poco esco".
A questo punto Rahul ha raggiunto il punto di salvataggio disponibile più vicino.
Si gira e la guarda per la prima volta: "Tesoro, stai benissimo così", il tono vagamente beffardo è appena percettibile. Lei apre le labbra in un sorriso tirato.
A Rahul non interessa spingersi oltre per ottenere di più del lieve disagio che è già affiorato sul volto della moglie: "Più tardi ho il volo per Los Angeles, mi vedo con Karan all'aeroporto. I bambini rimangono con Shilpa?"
"Si."
"Bene. Starò via almeno 15 giorni. In bocca al lupo per stasera."

Rahul Khan, signore del crimine di Mumbai, trafficante d'armi e di droga, è il più grande amico di Karan Khanna e suo socio.
Karan e Rahul hanno una casa di produzione cinematografica di enorme successo. Il primo si occupa degli affari puliti e dirige la K&K Productions con un eccezionale sesto senso per il business, il secondo fa il lavoro sporco con altrettanto talento.

Mentre è in macchina, in viaggio verso l'aeroporto, Rahul pensa a Naima.
Tutte le volte che deve volare negli Stati Uniti ha in mente solo lei.
I suoi occhi spalancati fissi su di lui. L'ultimo sguardo terrorizzato di Naima.

continua...